Dal 16 al 19 Ottobre ho di partecipato, con una squadra di ragazzi e ragazze della nostra scuola, di Cesena e di Modena, al Maker Faire di Roma, uno dei più grandi eventi europei dedicati all’innovazione.

Abbiamo presentato un laboratorio di robotica creativa, dove i visitatori potevano costruire una mano robotica capace di imitare in tempo reale i movimenti di una mano vera grazie all’intelligenza artificiale.

Per progettare la mano sono partito da un prototipo che avevo realizzato l’anno scorso per un’attività scolastica. Mi sono ispirato a modelli di protesi trovati sul sito Thingiverse, ma ho voluto creare una versione che fosse più veloce e facile da assemblare.

Per questo ho scelto di usare il TPU, un materiale gommoso stampabile in 3d, per la realizzazione di gommini particolari che connettono le parti rigide tra loro, permettendo alle dita di distendersi naturalmente dopo la chiusura del palmo. Le parti rigide sono invece in PLA, e l’intera struttura si monta senza colla né viti, a eccezione delle 5 necessarie per fissare i braccini dei servomotori in posizione.

I servomotori si collegano a incastro nel braccio e, grazie a un meccanismo a scorrimento tipo “ghigliottina”, il cavo di trazione che muove il dito viene fissato al motore in modo sicuro ma facilmente rimovibile.
I cavi – anch’essi in TPU – scorrono all’interno delle dita e si bloccano in punta con un piccolo sistema a vite stampato in 3D.
Il sistema utilizza servomotori collegati ad Arduino e a un driver PCA9685, alimentato tramite USB-C.
Un algoritmo di intelligenza artificiale riconosce i gesti di una mano reale e invia ad Arduino delle variabili dette “char” ossia singole lettere che Arduino interpreta eseguendo un comando, ad esempio “A = apri il palmo”.
In questo modo, la mano robotica risponde in tempo reale, muovendosi come quella vera.
Una delle soddisfazioni più grandi è stata vedere anche bambini di appena sette anni riuscire a costruire la loro mano robotica senza difficoltà.
Guarda la mano in funzione su youtube: https://youtube.com/shorts/qlTQy4nDakE?feature=share
Abbiamo scelto materiali economici come PLA e TPU, evitando colle e viti (tranne le cinque che servono per fissare il braccino ai servomotori), per permettere a chiunque abbia una stampante 3d di riprodurre il progetto.
Partecipare alla Maker Faire non è stato solo un momento di divulgazione, ma una grande avventura di squadra.

Abbiamo passato tre giorni tra esperimenti, incontri e scoperte, visitando anche la città di Roma e conoscendo altri giovani maker come noi.
Ognuno di noi è tornato a casa con una nuova consapevolezza: la passione può trasformare qualsiasi idea in realtà.


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