“Il Piave mormorava calmo e placido, al passaggio
Dei primi fanti, il ventiquattro maggio
L’esercito marciava per raggiunger la frontiera
Per far contro il nemico una barriera”
Questi sono i primi versi di una celebre canzone, scritta nel Giugno del 1918 da Giovanni Gaeta, noto con lo pseudonimo E.A. Mario (un famoso cantautore napoletano dell’epoca): La leggenda del Piave.
Questa canzone venne pubblicata il 20 Settembre del 1918, circa 40 giorni prima della fine della Prima Guerra Mondiale.

L’Italia in guerra
Esattamente 108 anni fa, dopo la dichiarazione di guerra all’Austria del 24 Maggio 1915, i primi soldati italiani iniziarono a marciare verso il Friuli e il Trentino per combattere contro le forze austro-ungariche e tedesche. La Prima Guerra Mondiale fu una guerra di posizione, statica, dove i soldati di entrambi gli schieramenti rimanevano nelle trincee, lanciando talvolta assalti contro le mitragliatrici e i cannoni nemici. Le trincee erano fosse scavate nel terreno dove i soldati vivevano e combattevano, contraendo spesso malattie a causa delle condizioni di vita disagiate.
Per 2 anni il fronte italiano rimase fermo e pressoché invariato, finché gli austriaci, insieme ai rinforzi tedeschi, sfondarono le linee italiane a Caporetto il 24 Ottobre 1917. Gli italiani si ritirarono disperatamente fino al fiume Piave, dove organizzarono una linea difensiva e bloccarono miracolosamente le truppe nemiche (Battaglia del Solstizio), fino a quando sconfissero definitivamente le forze austriache a Vittorio Veneto il 24 Ottobre 1918.

La leggenda del Piave
La leggenda del Piave (conosciuta anche come “La canzone del Piave”) è una canzone dal forte valore patriottico e infatti venne adottata come inno nazionale dal Governo italiano tra il 1943-1944 e nel 1946. La canzone è una vera e propria marcia, dove la voce del cantante è accompagnata da percussioni, trombe e altri strumenti a fiato. Lo scopo del cantautore non è quello di incitare a una guerra ormai finita, bensì di esaltare la vittoria e il coraggio degli Italiani, dimenticare le atrocità, le sofferenze e i lutti, nascondere le ragioni economiche e espansionistiche che avevano fatto scoppiare la guerra dietro all’ideale patriottico del tricolore.
Le 4 strofe si riferiscono a 4 momenti precisi della Grande Guerra: la marcia verso il fronte, la disfatta a Caporetto, la difesa sulle sponde del Piave e la decisiva vittoria a Vittorio Veneto. In tutte le scene il protagonista è sempre il fiume Piave, descritto con numerosi aggettivi e connotato in modo tale che sembra partecipare attivamente alle imprese e alle gesta dei soldati.



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