Con questo articolo continuiamo la rubrica riguardante le interviste ai professori. L’intervistato di questo articolo è Fabio Domenico Tallarico, docente di religione presso l’Istituto Da Vinci, il Liceo Monti e l’Istituto Comandini.

Il percorso

“Per il primo anno di superiori mi sono iscritto a Ragioneria, ma frequentavo poco la scuola ed ero poco seguito a casa, quindi sono stato bocciato” ci riferisce il prof. Tallarico: “Ho cambiato scuola e sono andato ad un Professionale per il turismo, dove cercavo di “sopravvivere”, non avevo intenzione di essere né rimandato né bocciato. Il quinto anno però ho notato che ero interessato particolarmente ad alcune materie, specialmente storia, così, nonostante avessi già delle offerte di lavoro, ho deciso di andare all’università: Scienze Politiche indirizzo storico. È stata una bellissima avventura, ho incontrato diversi professori, alcuni anche ex-politici, che mi hanno fatto innamorare della facoltà. 

Dopo 15 anni e dopo aver svolto diversi lavori, mi è venuto il desiderio di insegnare; quindi, poiché la laurea in Scienze Politiche non permette di insegnare, ho deciso, per i miei motivi personali legati alla fede, di iscrivermi alla facoltà di Scienze Religiose, frequentando i corsi serali per 5 anni.

Ho insegnato anche alle medie e adesso insegno al Monti, al Comandini, al Ferrari e a Ragioneria, ciò mi ha permesso di conoscere e incontrare tanti ragazzi diversi”.

Le Scienze Politiche e la Religione

“La politica ha a che fare con la vita delle persone, è attualità, è il modo in cui ci si pone davanti agli avvenimenti ed è il motivo per cui si fanno certe scelte. Quindi è molto legata alla questione religiosa. Le scelte che noi facciamo sono dovute ai nostri principi e valori. Oggi ormai non si percepisce la politica come un elemento importante, ma in realtà ogni scelta che facciamo è una scelta politica che è fatta in base a ciò in cui si crede. Per me è importante che questo elemento ritorni, perché il rischio è che le nostre scelte importanti vengano fatte in base al pensiero dominante di una maggioranza. Ciò non è più politica ma essere parte di un gregge e questo non va bene, perché le scelte vanno fatte in base ai propri valori, che dipendono dalla propria ideologia e dalla propria fede”.

L’insegnamento

“Il mio punto di partenza nell’insegnare la mia materia, che è un po’ particolare, è la considerazione che i ragazzi che ho davanti non sono religiosi, seppur con qualche eccezione. Quindi cerco di far capire loro che le loro domande sull’esistenza, la vita, la morte, la felicità,… sono domande religiose che implicano di conseguenza un lavoro e un percorso personale, che può essere di fede o meno. Cerco quindi di sfruttare il più possibile gli strumenti che caratterizzano la generazione degli studenti, come serie TV o il dialogo in classe”.

La tecnologia

“Mi ha sempre affascinato dalla tecnologia, mi piace conoscerla e metterci mano. La tecnologia sarà un importante punto di domanda per tutti e specialmente per i ragazzi, i quali stanno cambiando a causa della tecnologia. L’incontro tra la tecnologia e le nostre domande religiose sarà una cosa molto interessante, per questo voglio entrare dentro la tecnologia, per cercare di comprenderla il più possibile. Mi piace sperimentare anche il mondo dei videogiochi, che mi aiuta molto a capire i ragazzi, a casa ho una stampante 3D e, inoltre, quando sono uscite le criptovalute ho subito cercato di capire come funzionassero”.  

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