La scuola offre poche occasioni per socializzare liberamente tra compagni perché le  mattine sono principalmente occupate dalle lezioni. Sarebbe possibile avere più occasioni per conoscerci ed aiutarci con i compiti? Sicuramente una buona idea sarebbe quella di consentire agli studenti l’accesso a scuola durante il pomeriggio, per chiacchierare e svolgere i compiti in compagnia.

Un vantaggio che una scelta del genere comporterebbe rispetto alle sale di una biblioteca è la comodità dei trasporti: noi studenti ci troveremmo già nei locali scolastici alla fine delle lezioni e potremmo usufruire del bar della scuola o ritornare in autonomia dopo il pranzo a casa. Inoltre i bus sarebbero disponibili anche al termine delle attività.

La possibilità di trascorrere più tempo in compagnia può consolidare o far nascere amicizie; la cooperazione tra compagni è utile  inoltre a facilitare la comprensione di argomenti, a dare la possibilità di confrontarsi sullo svolgimento dei problemi e a favorire il lavoro di gruppo.

Sicuramente essenziale risulta anche lo studio individuale in quanto rafforza la propria autostima: molte volte, ad esempio per gli esercizi di fisica o matematica, prendersi il proprio tempo per analizzare il problema e studiare una tecnica risolutiva da soli porta grandi soddisfazioni personali. A riguardo è stato pubblicato un articolo dedicato ai metodi di studio nel quale viene approfondito proprio questo argomento.

La nostra scuola offre già corsi pomeridiani facoltativi ad alcuni dei quali ho partecipato con vivo interesse e voglia di mettermi in gioco. Nello specifico ho aderito all’attività extracurriculare di fisica “Scienze a Firenze” durante la quale  abbiamo avuto modo di costruire dei sensori per misurare alcuni valori dell’aria e li abbiamo utilizzati sulla torre degli Asinelli a Bologna e sul grattacielo di Cesenatico; è stata una esperienza molto divertente. Ritengo che questi corsi permettano di approfondire o scoprire le proprie passioni, anche se purtroppo non sono molto frequentati probabilmente anche per il timore di sottrarre tempo allo studio. Io, al contrario, penso che la frequenza permetta di migliorare la gestione del proprio tempo e garantisca il potenziamento di alcune discipline e argomenti.

E’ possibile rendere più piacevole l’apprendimento a scuola?

A scuola, può capitare di dover assimilare competenze che non sembrano di nostro interesse. Imparare qualcosa contro la nostra volontà, solo per superare un’interrogazione o una verifica, rende lenta e difficile la memorizzazione e le informazioni acquisite restano solo nella memoria a breve termine, che le cancella pochi giorni dopo la prova. Sarebbe utile ricordare che la scuola  serve a noi stessi e può diventare più piacevole, se la si affronta con interesse.

Dopo essersi impegnati la sensazione di padroneggiare una competenza è molto gratificante,  aumenta la fiducia e la motivazione a migliorare.

L’approccio influisce anche su come si reagisce a un brutto voto: chi studia per se stesso considera le sue abilità in crescita e in miglioramento, quindi ha un comportamento più costruttivo. Quando si fallisce in una prova, si prende atto del risultato e si tende ad attribuirlo a lacune nello studio; invece chi studia per il voto, a mio avviso, ha una visione delle proprie capacità come qualcosa che non può essere ampliata e migliorata. In quest’ultimo caso infatti quando si fallisce in una prova si è maggiormente esposti  allo sconforto, e si pensa che  l’errore non sia un’occasione per migliorare ma la conferma di scarse abilità.

Lascia un commento

In voga